Rocce metamorfiche

LE ROCCE METAMORFICHE

a cura del Dott. Andrea Bollati

Il termine  metamorfismo  deriva  dal  termine greco  metamorfosi (cambiare forma) e indica  il  processo  di trasformazione di una roccia. Questo tipo di rocce sono il risultato di cambiamenti nella tessitura, mineralogia o composizione chimica di rocce ignee, sedimentarie o altre rocce metamorfiche. La trasformazione di una roccia in un’altra avviene allo stato solido.

Agenti del metamorfismo

Il calore, la pressione, i fluidi, il tempo

Tipi di metamorfismo

  • “di contatto”: si verifica in aree limitate, in corrispondenza di intrusioni magmatiche. Esempi di rocce: marmi, skarns e hornfels.
  • “di altissima pressione”: si verifica in  profondità,  nella  litosfera  continentale  e  nella  crosta  oceanica. Esempi di rocce: scisti blu, eclogiti.
  • “di alta pressione e bassa temperatura”: si verifica in zone di subduzione, dove la crosta oceanica scende al di sotto di un’altra placca. Esempi di rocce: scisti blu, eclogiti.
  • “regionale”: dove pressioni e temperature elevate si estendono su vaste aree sottoposte a processi orogenetici. Esempi di rocce: filladi, scisti, gneiss, granuliti.

Il metamorfismo regionale

Il  processo  più  imponente  per  volume  di  rocce  coinvolte  è  il  metamorfismo  regionale (o orogenico),  che  avviene  quando le placche tettoniche si “scontrano” a formare nuovi orogeni (catene montuose) e le rocce coinvolte sono sottoposte a forti pressioni e temperature. L’azione di forti pressioni produce la formazione di minerali appiattiti, orientati tutti perpendicolarmente alla direzione della pressione (come le miche nelle rocce scistose); quindi le rocce che ne derivano presentano una tipica scistosità, la proprietà di suddividersi facilmente in lamine secondo piani paralleli (piani di scistosità).

L’aumento dell’intensità del metamorfismo è accompagnato dall’aumento della pressione e della temperatura e si passa dunque da rocce di basso grado a rocce di alto grado metamorfico.

Il  metamorfismo  non  può  proseguire  in  modo  indefinito:  oltre  certi  valori  di  temperatura  e  di  pressione  si  può arrivare alla fusione parziale di una roccia con formazione delle  migmatiti (metà rocce metamorfiche, metà ignee) o alla fusione totale (con successivo raffreddamento della stessa e formazione di una roccia ignea).

Le tessiture delle rocce metamorfiche

Queste rocce si possono classificare in base alla tessitura (caratteristica di una roccia che si riferisce alla grandezza, forma e organizzazione dei minerali), che in una roccia metamorfica può essere:

  • Foliata: quando i granuli minerali presentano orientazione preferenziale
  • Granulare: quando i granuli minerali non presentano orientazione preferenziale ma casuale
  • Porfiloblastica: quando grandi cristalli sono immersi in matrice cristallina fine

Alcune rocce metamorfiche con diversa tessitura

  • Filladi: presentano aspetto lucido con superfici ondulate, i minerali non si distinguono (t. foliata)
  • Scisti: presentano una granulometria medio fine (i minerali si distinguono) con foliazione evidente (t. foliata-scistosa)
  • Gneiss: presentano una granulometria da media a grossolana, con bande chiare e scure a diversa composizione mineralogica (t. foliata-gneissica)
  • Marmo: presenta una granulometria media-grossolana e aspetto cristallino (t. granulare)
  • Quarzite: formata da granuli di quarzo fusi tra loro (t. granulare)
  • Eclogite: grandi cristalli di granato immersi in una matrice fine verde scura (t. porfiloblastica)