Portasanta

COLLEZIONE DI MARMI ANTICHI “LEONARDO DA VINCI”

PORTASANTA

Collocazione: 6A-b1, 6B-b1
Campioni No.: 137, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147, 148, 149, 150, 151, 152, 153, 154, 157, 158, 159, 160, 162, 163, 164, 165, 166, 167, 184, 442, 443, 444

Tipo di roccia: Sedimentaria

Località di estrazione: Latomi, Isola di Chios, Grecia

Descrizione geologica: Breccia tettonica del Triassico, con clasti calcarei eterometrici spesso fossiliferi, di colore rosso, rosa, bianco-giallognolo, grigio chiaro e scuro. La matrice è prevalentemente rossa o rosa. Sono spesso presenti stiloliti e fratture piene di calcite bianca.

Altri nomi: marmor Chium, marmor Iassense

Questa breccia ha un aspetto straordinariamente vario e spesso un campione appare completamente diverso dall’altro, rendendone complessa l’identificazione. La pietra fu estratta per la prima volta dagli antichi greci, ma furono i romani a praticare uno sfruttamento intensivo delle cave dal I sec. a.C., esportandone grandi blocchi a Roma e poi in tutto l’impero. Secondo le cronache degli scrittori latini, divenne uno dei marmi colorati più importanti dell’antichità, utilizzato per colonne, sculture, elementi architettonici, vasche, lastre di rivestimento e pavimentazione. Esempi del suo uso si trovano nelle Basiliche Giulia ed Emilia, nel Tempio della Concordia e nello stadio sul Palatino a Roma, ad Ostia Antica e a Villa Adriana a Tivoli. Le cave chiusero in età bizantina e se ne persero le tracce, alimentando la speculazione che la pietra provenisse da Iasos in Caria. Furono riscoperte nel XIX secolo nell’isola di Chios da un mercante inglese e in parte riaperte. L’enorme quantità di materiale estratto dai romani è stato estensivamente riutilizzato nei secoli seguenti. A Roma lo si trova ad incorniciare le porte d’ingresso delle basiliche maggiori, da cui il nome portasanta, nelle vasche delle fontane di Piazza Navona e Piazza Colonna, sotto forma di colonne, lastre e cornici in quasi tutte le chiese barocche della città, nei palazzi vaticani e nel Museo delle Terme. Esemplari di una pietra chiamata portasanta Fallani estratta a Caldana in provincia di Grossetocon caratteristiche morfologiche quasi identiche alla Portasanta e distinguibile solo tramite analisi petrologiche, potrebbero essere tra i campioni elencati.

Riferimenti: Collezione Corsi (Oxford) No. 77-84, 87, 904, 905, Borghini (1989) pp. 285-287, Lazzarini (2006) p. 93, Price (2007) pp. 140-141, Pullen (2015) pp. 109-112