Porfido verde antico

COLLEZIONE DI MARMI ANTICHI “LEONARDO DA VINCI”

PORFIDO VERDE ANTICO

Collocazione: 6B-a1
Campioni No.: 318, 319, 388

Tipo di roccia: Magmatica

Località di estrazione: Krokea, Laconia, Grecia

Descrizione geologica: Andesite o dolerite porfiritica alterata del Permiano-Carbonifero, colorata di verde dai silicati epidoto e clorite. La massa di fondo varia dal viola, al grigio al nero.

Altri nomi: lapis Lacedaemonius, lapis Taygetas, lapis Croceus, lapis Spartanus, porfido serpentino antico, porfido verde di Grecia, porfido Vitelli
Le prime testimonianze archeologiche dell’uso di questa pietra per vasi e piccoli oggetti risalgono al tardo periodo minoico (1700-1400 a.C.) e a quello miceneo (1400-1100 a.C), in cui il materiale era attivamente esportato. In seguito la sua estrazione cessò fino al I sec. a.C., quando i romani cominciarono ad usarlo soprattutto per pavimentazioni e mattonelle. Il successo della pietra fu notevole e durò dall’età augustea fino all’epoca bizantina. In età flavia probabilmente le cave divennero di proprietà dell’imperatore e gli scavi archeologici testimoniano che il materiale raggiunse ogni città dell’impero romano. La grande durezza della pietra non consentiva il taglio di grandi blocchi e pertanto gli oggetti realizzati con questo materiale anche nelle epoche successive non furono mai di grandi dimensioni. Ottimi esempi sono le colonnine nella basilica di S. Giovanni a Roma e i capitelli nelle chiese di S. Saba a Roma e di S. Apollinare a Ravenna. Nel medioevo fu una delle pietre più usate dai Cosmati per i loro pavimenti. A Roma, il pavimento di Piazza San Pietro è decorato con porfido verde antico, mentre oggetti, mattonelle, intarsi e lastrine si trovano in tutte le principali basiliche, in molte chiese barocche e ai Musei Vaticani.
Riferimenti: Collezione Corsi (Oxford) No. 797-801, 803, Borghini (1989) pp. 279-281, Lazzarini (2006) p. 92, Price (2007) pp. 206-207, Pullen (2015) pp. 161, 162