COLLEZIONE DI MARMI ANTICHI “LEONARDO DA VINCI” MARMO PENTELICO |
Collocazione: 6A-c1 | |
Campioni No.: 243 | |
Tipo di roccia: Metamorfica |
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Località di estrazione: Monte Pentéli, Attica, Grecia |
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Descrizione geologica: Marmo calcitico bianco a grana fine del tardo Cretaceo. La colorazione può tendere al grigio azzurro per la trasformazione delle sostanze organiche in grafite o diventare leggermente giallastra per esposizione agli agenti atmosferici. |
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Altri nomi: marmor Pentelicum, marmo greco fino |
Il marmo bianco finissimo estratto sul versante sud occidentale del Monte Pentéli in Grecia fin dal V. sec. a.C., fu utilizzato per moltissime opere architettoniche e sculture della classicità. Sono in marmo pentelico quasi tutti i monumenti di Atene, a cominciare dal Partenone e dai suoi fregi. La sua estrazione proseguì in epoca romana e se ne fece largo uso per opere come l’Arco di Tito e soprattutto per sculture e sarcofagi. Le cave non erano di proprietà imperiale e si presume che nel II sec. d.C, siano appartenute ed Erode Attico, che le sfruttò abbondantemente per la costruzione dello Stadio Panatenaico ad Atene. Dal IV sec. d.C. l’attività estrattiva scemò e il materiale estratto fu spesso riciclato per altri usi. A Roma gli scalpellini lo chiamarono marmo greco fino e lo utilizzarono per adornare palazzi nobiliari e papali o per fontane come la “navicella” di S. Maria in Domnica. L’estrazione del marmo dalle antiche cave riprese solo dopo il 1830 per l’edificazione di nuovi monumenti pubblici in Grecia e per il restauro delle costruzioni classiche in rovina. All’inizio del XX secolo il marmo bianco e quello blu-azzurrognolo erano esportati in tutto il mondo come statuario pentelico e blu pentelico. Le cave del versante meridionale furono chiuse nel 1976, ma se ne aprirono di nuove a Dyonisos sulle pendici settentrionali del monte, dove si estrae dagli stessi strati geologici il marmo ora commercializzato come bianco Dyonisos Pentelikon.
NOTA: Il nome attribuito a questo campione è solo probabile. L’identificazione certa di molti marmi bianchi può infatti avvenire solo tramite studi di laboratorio sugli isotopi. |
Riferimenti: Collezione Corsi (Oxford) No. 3, Borghini (1989) p. 251, Price (2007) p. 62, Pullen (2015) p. 88 |