COLLEZIONE DI MARMI ANTICHI “LEONARDO DA VINCI” CIPIOLLINO ROSSO |
Collocazione: 6A-b1, c1 | |
Campioni No.: 130, 161, 255 | |
Tipo di roccia: Metamorfica |
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Località di estrazione: Kıyı Kışlacık, Muğla, Turchia |
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Descrizione geologica: Marmo calcitico impuro ripiegato, a grana da fine a media, con alcune bande ricche di ematite rossa e grafite grigia. |
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Altri nomi: marmor Iassense, marmor Carium, africanone, rosso brecciato |
Le prime tracce di questo marmo si trovano in Grecia in età ellenistica (II e I sec. a.C.), quando si aprirono le prime cave tra il villaggio di Basilicus e la città di Iasos nella antica regione della Caria. I romani conquistarono la regione nel I sec. d.C., ma l’arrivo nella capitale dell’impero di questo marmo avvenne solo due secoli dopo. Nel IV e V secolo il marmo era utilizzato estensivamente in buona parte dell’impero per pilastri, piccole colonne, lastre parietali e pavimentazioni. La pietra fu particolarmente popolare in epoca bizantina e molto usato a Costantinopoli, come si può notare nei musei di Hagia Sophia e Kariye Camii, nell’odierna Istanbul. Il materiale fu riutilizzato dai marmorari romani che gli diedero il nome di cipollino per la somiglianza delle striature con quelle di una cipolla. A Roma si trova in diverse chiese, come S. Giovanni in Laterano, S. Maria in Ara Coeli, S. Cesareo, S. Gregorio, S. Marco, S. Maria del Popolo, S. Paolo, S. Pietro in Vincoli e S. Maria in Vallicella. Dalle stesse cave si estraeva anche il rosso brecciato, una breccia rosso sangue con clasti di marmo bianchi e grigi (No. 130, 161) e un marmo di colore rosso uniforme identico al rosso antico. Questa varietà è ancora oggi in commercio con il nome di rosso laguna. |
Riferimenti: Collezione Corsi (Oxford) No. 95, Borghini (1989) p. 207, Lazzarini (2006) p. 87, Price (2007) pp. 120-121, Pullen (2015) pp. 102, 103 |