Verde ranocchia

COLLEZIONE DI MARMI ANTICHI “LEONARDO DA VINCI”

VERDE RANOCCHIA

Collocazione: 6B-a1
Campioni No.: 288, 289, 361

Tipo di roccia: Metamorfica

Località di estrazione: Wadi Umm Esh, deserto orientale, Egitto

Descrizione geologica: Serpentinite a grana fine del Precambriano con sottili vene di talco, chiazzate da ossidi metallici neri.

Altri nomi: lapis batrachitis, lapis ophites, lapis Augusteus, lapis Tiberianus, serpentina moschinata
La pietra nota come verde ranocchia è una serpentinite di colore verde giallastro estratta nei pressi di Wadi Hammat, zona di cava della pietra bekhen. Il nome le viene dall’aspetto screziato della pietra, somigliante alla pelle delle rane; gli inclusi scuri possono ricordare le forme di insetti, da cui l’altro nome serpentina moschinata spesso attribuito a questa pietra dagli scalpellini romani. L’estrazione di questo materiale risale all’età pre-dinastica dell’Egitto (4000—3150 a.C), quando fu usato per vasi e sculture funerarie. Durante il periodo faraonico non fu usata, ma quando gli antichi romani presero il controllo dell’Egitto importarono nei territori del loro impero questa pietra, insieme a molte altre estratte nella zona. Tra le poche testimonianze del suo uso ci sono alcune mattonelle e lastre di rivestimento rinvenute a Roma, Pompei, Ercolano, Baia e Cos. L’opera più interessante realizzata in serpentina moschinata è la bella scultura di un cane di età imperiale conservata ai Musei Capitolini di Roma. L’estrazione cessò già dall’epoca bizantina e gli scalpellini nei secoli successivi riutilizzarono il materiale romano per piccoli pannelli e per realizzare intarsi di mobili.
Riferimenti: Collezione Corsi (Oxford) No. 567, 578, Borghini (1989) p. 291, Price (2007) p. 177, Lazzarini (2012) p. 92, Pullen (2015) pp. 154-156