Collezione marmi antichi Leonardo Da Vinci

La Collezione dei marmi antichi del “Leonardo Da Vinci”

di Luigi Mastromatteo

ELENCO DEI MARMI  GALLERIA

L’IIS “Leonardo Da Vinci” nasce come Regio Istituto Tecnico nel 1871 con il compito di fornire agli studenti un’ottima preparazione scientifica e tecnica e prepararli a gestire le risorse minerarie, agricole e tecnologiche del nuovo Regno d’Italia. La scuola era organizzata sul modello dei più moderni istituti tecnici tedeschi, operando quindi non solo nel ruolo di ente di formazione, ma anche di ricerca e sviluppo. Per questo motivo nei suoi primi cinquant’anni di attività l’istituto sviluppò un’intensa attività laboratoriale e acquistò ingenti quantità di materiali per la ricerca in moltissimi campi. Risale indubbiamente a questo periodo l’acquisizione di una vasta gamma di materiali lapidei, che vanno dalle rocce della collezione Krantz alle mattonelle di marmi antichi. In seguito all’eccessivo afflusso di studenti, la scuola fu più volte riorganizzata e le numerose collezioni accumulate al suo interno persero importanza come oggetti di studio, ma rimasero conservate in armadi e teche per il loro interesse museale.

All’inizio degli anni 2000, i docenti di materie scientifiche dell’istituto sono riusciti ad organizzare un percorso museale sfruttando diverse collezioni, tra cui quelle mineralogiche e paleontologiche, le quali sono state riscoperte, organizzate e studiate da parte di diversi ricercatori universitari. La scuola per l’occasione ha realizzato un sito web del Museo di Didattica derlla Scienza e alcune pubblicazioni, tra cui un catalogo comprendente la descrizione di alcuni marmi antichi.

All’inizio degli anni 2000, i docenti di materie scientifiche dell’istituto sono riusciti ad organizzare un percorso museale sfruttando diverse collezioni, tra cui quelle mineralogiche e paleontologiche, le quali sono state riscoperte, organizzate e studiate da parte di diversi ricercatori universitari. La scuola per l’occasione ha realizzato un sito web del Museo di Didattica derlla Scienza e alcune pubblicazioni, tra cui un catalogo comprendente la descrizione di alcuni marmi antichi.Negli ultimi anni, a causa della riduzione degli spazi espositivi all’interno dell’edificio scolastico, il “Leonardo Da Vinci” si è visto costretto a cedere una parte del suo patrimonio al Liceo Classico “Pilo Albertelli”, comprese gran parte delle collezioni mineralogiche e di marmi antichi.

L’IIS “Leonardo Da Vinci” rimane in possesso di quanto rimane della nota Collezione Audiffredi di marmi antichi, raccolta dal monaco e studioso Giovan Battista Audiffredi alla fine del 1700. Tuttavia la scuola possedeva diverse altre collezioni di marmi, la cui provenienza è oggi ignota e di cui si è perso nel tempo ogni tipo di documento riguardante acquisizione e inventario. Nel testo curato da Gabriele Borghini si cita l’esistenza delle altre collezioni del “Leonardo Da Vinci”, definendole ottocentesche. L’unica certezza sull’età dei pezzi si trova sull’etichetta di una mattonella, dove è riportata la data di acquisizione del 1891.

Gli esemplari arrivati al Liceo Albertelli sono in tutto 630, suddivisibili in quattro categorie:

  1. 390 appartengono ad un’unica collezione di mattonelle lucidate su cinque lati pressoché delle stesse dimensioni (11,7 x 7,7 x1,7 cm), etichettate con numeri progressivi da 1 a 448, ma senza alcun nome associato. 58 esemplari di questa collezione mancano, probabilmente perché andati distrutti o trafugati.

  1. Una seconda collezione di 56 mattonelle di dimensioni variabili reca sulla fronte della maggior parte degli esemplari un’etichetta con il nome. Si tratta soprattutto di marmi e travertini italiani e di graniti altoatesini.
  2. Altre due collezioni di mattonelle con dimensioni più piccole e con i numeri d’ordine cancellati o distrutti recano talvolta etichette con il nome, ma richiedono ancora un inquadramento petrografico e un’identificazione sicura.
  3. Vi sono infine singoli esemplari o piccoli gruppi di marmi, spesso appartenenti a campionari di marmisti o probabilmente donazioni di collezionisti, che devono ancora essere adeguatamente studiati.

Molti esemplari delle suddette collezioni sono stati studiati nei primi anni 2000 dal Prof. Ciriaco Giampaolo e dalla Dott.ssa Beatrice Adanti dell’Università di Roma Tre, che ne hanno pubblicato l’inquadramento petrografico.

Il lavoro principale svolto finora dai docenti e dagli studenti dell’Albertelli, coadiuvati da ricercatori di Roma Tre, ha riguardato la prima collezione. Essa è stata ordinata secondo il numero progressivo dell’etichetta, pulita, fotografata e sistemata negli armadi del museo. Il sottoscritto ha poi proceduto al lungo lavoro di riconoscimento dei marmi presenti nella collezione, utilizzando come riferimento testi specializzati, le immagini di altre collezioni di marmi antichi presenti online e la preziosa assistenza dell’esperto e collezionista Avv. Francesco Crocenzi. I nomi tradizionali dei marmi sono ripresi dai testi di Faustino Corsi, di Henry William Pullen, di Monica Price e di Borghini.

Gran parte della collezione appare suddivisa per gruppi (alabastri, lumachelle, brecce, ecc.) e comprende non solo marmi antichi, ma anche pietre estratte e utilizzate nel periodo 1700/1800.

Malgrado il lavoro svolto e l’aiuto fornito, il riconoscimento dei marmi lascia adito a molti dubbi, soprattutto per l’attribuzione talvolta controversa di alcuni nomi nei testi e per la difficoltà nel rilevare alcune caratteristiche peculiari di ciascuna pietra con i mezzi a disposizione (vedi ad esempio i marmi bianchi). Sarebbe auspicabile al fine di migliorare l’attendibilità del riconoscimento la collaborazione di altri esperti e ricercatori che possano mettere a disposizione la loro esperienza e degli strumenti diagnostici più sofisticati.