Marmo pario

COLLEZIONE DI MARMI ANTICHI “LEONARDO DA VINCI”

MARMO PARIO

Collocazione: 6A-c1
Campioni No.: 237

Tipo di roccia: Metamorfica

Località di estrazione: Isola di Paros, Cicladi,  Grecia

Descrizione geologica: Marmo calcitico bianco puro a grana da fine a media di origine triassico-cretacica. Cristalli disposti a falde e trasparenti.

Altri nomi: marmor Parium, lychnites, marmo greco duro
L’isola di Paros, al centro dell’arcipelago delle Cicladi nel Mar Egeo, è costituita essenzialmente da marmo bianco con diverse sfumature che arrivano al grigiastro. L’estrazione della pietra è avvenuta nei secoli in molti punti diversi dell’isola, ma il marmo più pregiato era estratto dal Monte Marpesso, vicino al villaggio di Marathi. L’utilizzo locale di questo materiale risale all’età pre-cicladica (3500 a.C.) e nel VI secolo a.C. era diventato il marmo per eccellenza per la statuaria greca, grazie alla sua peculiare caratteristica di essere traslucido, facendo passare la luce attraverso i cristalli trasparenti che lo compongono. La famosa statua di Ermete con Dioniso di Prassitele è scolpita in marmo pario. Inoltre molti antichi templi greci utilizzavano tegole di marmo pario sui tetti per permettere il passaggio della luce dall’alto. Dal I sec. a.C. le miniere divennero di proprietà dell’ imperatore romano e l’attività estrattiva continuò a pieno regime. Il termine lychnites (lanterna) usato da Plinio per descrivere questa pietra deriva probabilmente dal fatto che era estratto alla luce delle lanterne ad olio. L’Atena di Velletri conservata al Louvre e la Venere Medici conservata agli Uffizi sono copie di epoca romana di statue greche realizzate anch’esse con questo marmo. In epoca romana il materiale fu largamente utilizzato anche per colonne e altri elementi architettonici, come ad esempio nel Portico d’Ottavia a Roma. Questi elementi vennero riciclati per costruzioni successive e si possono trovare i numerosi palazzi nobiliari e chiese di Roma. Le antiche cave sono chiuse, ma il marmo è ancora estratto in piccole quantità in altre località dell’isola di Paros.

NOTA: Il nome attribuito a questo campione è solo probabile. L’identificazione certa di molti marmi bianchi può infatti avvenire solo tramite studi di laboratorio sugli isotopi.

Riferimenti: Collezione Corsi (Oxford) No. 1, Borghini (1989) p. 250, Price (2007) p. 63, Pullen (2015) p. 88