Granito rosso

COLLEZIONE DI MARMI ANTICHI “LEONARDO DA VINCI”

GRANITO ROSSO ANTICO

Collocazione: 6B-a1
Campioni No.: 295, 296, 297

Tipo di roccia: Magmatica

Località di estrazione: Assuan, Egitto

Descrizione geologica: Granito alcalino, con fondo dal rosa al rosso cupo. Contiene cristalli da fini a medi, rosa e rossi di feldspato potassico, neri di biotite e grigio-trasparenti di quarzo.

Altri nomi: lapis pirrhopoecilos, lapis Thebaicus, sienite, pietra d’Etiopia, granito rosso egiziano, granito delle guglie
I primi oggetti in granito rosso apparvero nell’antico Egitto con la prima dinastia (3000 a.C.), ma già dalla seconda dinastia (2890–2686 a.C.) questa pietra era usata per edifici monumentali, colonne, pilastri, obelischi e sculture. Il materiale fu utilizzato anche per la costruzione delle piramidi durante la quarta dinastia. Dopo gli egizi, il granito fu lavorato dai greci e poi dai romani, che dal I sec. d.C. sfruttarono sistematicamente le cave e lo diffusero in tutto l’impero, dove era usato per realizzare colonne, pilastri, vasche, basamenti e lastre e più raramente statue. Gran parte degli obelischi eretti a Roma dal I sec. a.C. in poi sono in granito rosso e importati dall’Egitto. Nell’editto di Diocleziano del 301 d.C. il suo prezzo era di 100 denari per piede cubico. In epoca bizantina si interruppe l’estrazione, ma nel medioevo gli arabi utilizzarono ancora questo granito per costruire diverse moschee del Cairo. Il materiale estratto nell’antichità è stato riutilizzato nelle epoche successive per chiese ed edifici in molte parti del mondo. Le antiche cave sono state riaperte all’inizio del secolo XX per fornire materiale utile per la costruzione delle dighe sul Nilo e sono ancora attive.
Riferimenti: Collezione Corsi (Oxford) No. 837, 839, 840, Borghini (1989) pp. 225, 226, Lazzarini (2006) p. 78, Price (2007) pp. 220-221, Pullen (2015) pp. 163-164